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venerdì 30 settembre 2022

Il giocoliere professionista ha colpito ancora: Il piatto Sbeccato

Un lungo assenteismo  ha portato sicuramente ad una drastica perdita di credibilità (ne ho mai avuta?) quindi c'è da chiedersi a chi e con quale finalità oggi io mi trovi a scrivere una recensione. Entusiasmo, sì. Direi che il motore di tutto è il grande entusiasmo. Il localino in questione, Il piatto sbeccato,  è un nuovo posto di vecchia ma soprattutto rinomata gestione. Di Luca Calviello della famigerata Pepata di Corte ne ho parlato in lungo e in largo (qui una serie di post dedicati: sproloqui pepati) quindi focalizzerei l'attenzione sul nuovo circense arrivato. 

Dovrei per rigor di logica enfatizzare il menù che finalmente si allontana da pokè e sushi newage ed enfatizza l'italianità: lo spaghetto nelle sue declinazioni più tradizionali è ça va sans dire, magistralmente eseguito. Segue una selezione della materia prima che sappiamo essere una costante dello chef Calviello, le porzione abbondanti, assolutamente non scontato e soprattutto un ragionevole rapporto qualità-prezzo. 

Ma. 

Ma a suscitare l'entusiasmo due categorie a parte:


1 - la pizza fritta,  Trapezista (pomodoro, mozzarella, basilico), Funambolica (pomodoro, mozzarella, acciughe), Mangiafuoco (pomodoro, mozzarella, salsa piccante)

Fritto è bono tutto, si sa. C'è però qualcosa di fastidioso nelle pizze fritte finora assaggiate: l'ustione che i componenti provocano al palato. Ecco, il genio: gli ingredienti in formato salsa sono freddi. E tu? Tu addenti la tua pizza fritta con voracità, raggiungendo la perfezione dei sensi. 


2- le zuppe che variano con frequenza secondo stagionalità.


Avete presente quelle persone che davanti ad un'opera di Fontana o di Pollock (la lista potrebbe essere lunghissima, in realtà) affermano con candida presunzione "questo lo so fare anche io"? Ecco, non è mia intenzione paragonare il nostro affezionato cuoco ai grandi della pittura (sentite il suono dei violini in lontananza?) però so che c'è tra di voi qualcuno che pensa "andare al ristorante per una zuppetta?". Beh, è un'esperienza che vi consiglio con entusiasmante convinzione. 

Dovrei aggiungere altro, saltando dalla carta vini alla professionalità del servizio ma ho già azzardato molto oggi e soprattutto non vogliamo che il giocoliere professionista si monti la testa. 

Non potrei vivere senza circoMoira Orfei

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